Nel Palazzo ducale vi erano ben due sale della musica con adiacente la camera degli strumenti musicali che dovevano essere sempre perfettamente accordati, pronti all' uso per ogni occasione: arpe, liuti, lire da braccio con bordoni, viole da gamba contralto e tenore, viole da braccio, chitarre, ribecche, viole basso, clavicembali e tantissimi strumenti a fiato e a percussione. Adiacente al giardino delle duchesse c' era la bottega del liutaio.
Quanto Ercole I d' Este fosse intenditore di strumenti lo dimostra, fra gli altri, un documento del 1473 nel quale il duca ordina la restituzione di un clavicembalo acquistato a Venezia perchè non lo trovò di suo gradimento. Tra i tanti documenti di acquisto è curioso il doc. 945, nel 1511 vengono corrisposte come anticipo due lire marchesane per acquistare 30 libbre (circa 11 Kg) di piombo e un sacco di carbone per costruire un organo.
Da documenti del 1500 troviamo tal Antonio Goretto dilettante di musica che aveva formato una grande collezione di strumenti a corda.
Tra i liutai attivi in questo periodo ricordiamo : Pietrobono dal Chitarrino, Polverino Rinaldo, Guarino Battista, Fontana Giovanni, Di Calabri Pier Vittorio, Gamberini Giovanni Lodovico, Marco degli Instrumenti,
Pazzaglia Francesco, Alfonso Cipri.
Il periodo estense a Ferrara si conclude nel 1598 anni in cui la città viene devoluta allo Stato Pontificio e da questo momento inizia una grande crisi musicale al punto tale che dopo pochi anni persino il grande Girolamo Frescobaldi si stabilì a Roma.
Nonostante tutto (compresi terremoti e pestilenze) la forte tradizione liutaria radicata nel territorio continuò a produrre ottimi liutai: G. Battista Grancino, Alessandro Mezzadri, Giovanni Viorillo, Antonio Domenichelli, tutti ottimi liutai, per arrivare al grande Luigi Marconcini allievo di Omobono Stradivari, i figli ed allievi Giuseppe (allievo anche di Storioni a Milano) e Gaetano i loro allievi Luigi Marconi, Luigi Meletti e Alberto Battioni per arrivare alla fine dell' '800 con Luigi Soffritti (allievo di Meletti e ottimo liutaio) per arrivare al '900 con il grandissimo Ettore Soffritti (allievo del padre) i suoi allievi Anselmo Gotti, Gaetano Pareschi, Enrico Orselli e Ernesto Pevere e poi tutti gli allievi di questi ultimi: Boscoli, Ferrari, Donati, Melloni, Felloni, Ungarelli, Marchi, Tunioli.
Grande importanza riveste il Cento Pievese nella provincia di Ferrara (Pieve di Cento apparteneva al Comune di Ferrara fino al 1929) dove troviamo la famiglia Carletti e più tardi Mozzani che con i loro insegnamenti danno vita al proliferare di numerosissimi e valenti liutai.
Il castello di Ferrara nel ''700
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